[Italiano-Español] JEFATURA DE GABINETE DE MINISTROS CONTRA LA TRATA Y LA EXPLOTACIÓN DE PERSONAS ZONA ROJA DE MAR...

Sede del gabinetto dei ministri contro il traffico e lo sfruttamento delle persone nella zona rossa di Mar del Plata: nuova faglia di Falm a favore del comitato di nuovo contro il traffico attraverso una nuova sentenza, la camera federale riconosce la legittimità del comitato esecutivo per combattere la tratta per promuovere il Azione collettiva Amparo contro l'ordinanza e sollecita il giudice di prima istanza, Alfredo López, a stampare la velocità a questa procedura per non denaturalizzare la sua natura urgente. Sabato 4 novembre 2023 La Camera dei ricorsi federali di Mar del Plata è stata revocata venerdì 3 novembre, il secondo rifiuto del giudice Alfredo López sotto la protezione del comitato esecutivo per combattere contro la tratta di persone, rappresentato dal suo direttore operativo, Gustavo , Gustavo Vera e ordinò al magistrato di accelerare una definizione rispetto alle proposte di fondo senza ritardi importanti in base alle scuse formali. L'Amparo è stato presentato contro l'ordinanza che crea la così chiamata "zona rossa", promulgata dal comune del generale Pueyrredón e pubblicato nella gazzetta ufficiale di detta giurisdizione datata 25 luglio 2022. Un anno con l'attuale ordinanza, regolando l'area per l'esercizio della prostituzione a Mar del Plata e l'Amparo presentato, la giustizia federale rimane senza definire la questione prima della misura precauzionale che richiede di fermare la propria attuazione. La Camera degli appelli federali, composta da Alejandro Tazza e dal giudice surrogante Bernardo Bibel, hanno parlato in questa nuova sentenza più di sei mesi di presentazione fatta dal comitato quando ha richiesto il secondo rifiuto della protezione che ha dettato il 12 aprile Il capo del tribunale federale n. 4. Il cameramen, revocando il secondo rifiuto della protezione, riconobbe nuovamente la legittimazione del Comitato Esecutivo per combattere contro il traffico per promuovere questa azione di Amparo, dichiarò la competenza della giustizia federale per risolverlo e sollecitato il giudice López "per completare i principi di concentrazione e l'economia procedurale imprimendo questo processo per non denaturalizzare la sua natura urgente e accelerata ". Dopo questa seconda revoca, sarà il giudice Alfredo López che deve risolvere l'Amparo e la richiesta di dettare un precauzionale. L'Amparo ha lo scopo di emettere tale misura per fermare l'esecuzione dell'ordinanza e dichiararla incostituzionale. Il cameramen di Tazza e Bibel ha messo in dubbio che gli argomenti presentati da López implicano "tornare su questioni che sono state considerate" dalla Corte stessa a marzo dopo che la protezione è stata respinta per la prima volta sotto basi simili. "Abbiamo già sostenuto che tale capacità fosse direttamente collegata ai poteri assegnati dal mandato legale a detta agenzia al fine di completare gli impegni internazionali assunti dallo stato nazionale nei trattati internazionali", hanno affermato e hanno dichiarato che "riteniamo che il comitato esecutivo ha Legittimazione ADG CAUSAM per agire come una parte sostanziale in questo processo collettivo che si riferisce a interessi individuali omogenei, nonché ciò, date tali circostanze e in conformità con le disposizioni dell'arte. 43 del C. N., la via giudiziaria tentata- è, in linea di principio, la più adatta all'efficace protezione giudiziaria di tali interessi ". Inoltre, il cameramen ha ribadito che "il collettivo coinvolto nel caso è identificato e delimitato con precisione dall'azionista, nella misura in cui sono tutte le persone che si trovano in una situazione di prostituzione nel comune del Partito del Generale Pueyrredón." Nello stesso senso, viene emessa la procura del pubblico, che entra anche in un'analisi esaustiva dei bilanci stabiliti nel 12/16 concordato in relazione ai processi collettivi relativi agli interessi individuali omogenei, vale a dire: la causa fattuale o le norme comuni causate da l'infortunio ai diritti individuali nel caso dell'ordinanza municipale contestata; la comune e-criticalizzazione delle persone che esercitano la prostituzione al di fuori dell'area delimitata per tali scopi dal comune all'interno del Partito generale Pueirredón; e l'affetto del diritto di accesso alla giustizia dei membri del collettivo coinvolto, che segue dalla situazione storica di impotenza di detto gruppo ". In addition, they argued that "the Judge of Degree (López) appeals to general and abstract arguments to conclude in the rejection in limine -without an adequate examination of the scope of the claim of the shareholder or the particularities of the approach -, which Ci porta a considerare che la risoluzione attaccata potrebbe sostenere una negazione virtuale della giustizia, motivo per cui deve essere revocata. " Per questi motivi, "è opportuno dichiarare la legittimazione attiva del comitato esecutivo per promuovere questa azione collettiva; avere la via giudiziaria dell'amparo abilitato; dichiarare la competenza della giustizia federale per intervenire nelle auto a causa delle persone e della materia; e sollecitare il giudice della prima istanza a completare i principi di concentrazione e economia procedurale, stampare la velocità a questa procedura per non denaturalizzare la sua natura urgente e rapida ". È importante sottolineare che, alla fine di settembre, quando un anno del periodo di ordinanza è stato completato, il governo di Guillermo Montenegro ha annunciato di essere stati scolpiti 1. 914 infrazioni, cioè situazioni di offerta sessuale in qualsiasi luogo che non è che non è che non è che non è che non è che non sia che non lo è L'unico abilitato finora: il 10 febbraio tra Cacique Chuyantuya e Juan Cutay, oltre un'area di 300 metri e dietro il cimitero. Secondo l'ordinanza, coloro che non riescono a rispettare la delimitazione dell'area possono ricevere multe comprese tra 1000 e 5000 unità fisse (UF), una variabile di calcolo che, a novembre, si traduce tra $ 290. 100 e $ 1. 450. 500 e persino arresti da 5 a 30 giorni. Il comitato esecutivo, nel frattempo, sostiene che l'ordinanza intende regolare l'offerta sessuale di strada e criminalizzare coloro che la violano, contrariamente alla costituzione nazionale (arte 22 -Patti internazionali per i diritti umani con gerarchia costituzionale); la Convenzione americana sui diritti umani (CADH), la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (Cedaw); la Convenzione interamericana per prevenire, sanzionare ed sradicare la violenza contro le donne ("Belem do Paraá Convention"); Gli impegni internazionali assunti dal nostro paese facevano parte della Convenzione per la repressione della tratta di esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione estera (approvata dalla legge 11. 925); il protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il crimine organizzato transnazionale, per prevenire, sopprimere e sanzionare il traffico di persone, in particolare donne e bambini ("Palermo Protocol"; Legge 25. 632); L'alleanza internazionale sui diritti civili e politici, la convenzione supplementare sull'abolizione della schiavitù, il traffico di schiavi e le pratiche analoghe alla schiavitù, accordi 29 e 105 dell'ILO, la Convenzione sui diritti dei bambini e degli adolescenti; così come vari standard nazionali che impongono, per quanto riguarda la prostituzione, il sistema abolizionista così chiamato e reprimono tutte le forme di sfruttamento della prostituzione straniera e del traffico di esseri umani: leggi 12. 331 (di profilassi antéal), legge 26. 364 e la sua emendamento Legge 26. 842 (Trafficking in Person) e articoli da 125 BRI a 127 del codice penale. Pertanto, il comitato richiede che l'incostituzionalità e la conseguente nullità dell'ordinanza siano dichiarati.

Jefatura de Gabinete de Ministros Contra la Trata y la Explotación de personas Zona Roja de Mar del Plata: nuevo fallo de la Cámara Federal a favor del Comité contra la Trata Zona Roja de Mar del Plata: nuevo fallo de la Cámara Federal a favor del Comité contra la Trata Por medio de un nuevo fallo, la Cámara Federal reconoce legitimidad del Comité Ejecutivo de Lucha contra la Trata para promover la acción de amparo colectiva contra la ordenanza e insta al juez de primera instancia, Alfredo López, a imprimir celeridad al presente trámite a fin de no desnaturalizar su naturaleza urgente. sábado 04 de noviembre de 2023 La Cámara Federal de Apelaciones de Mar del Plata revocó este viernes 3 de noviembre el segundo rechazo del juez Alfredo López al amparo presentado por el Comité Ejecutivo de Lucha contra la Trata de Personas, representado por su director operativo, Gustavo Vera, y le ordenó al magistrado que acelere una definición respecto a los planteos de fondo sin mayores dilaciones bajo excusas formales. El amparo fue presentado contra la ordenanza que crea la denominada "Zona Roja", promulgada por el Municipio de General Pueyrredón, y publicada en el Boletín Oficial de dicha jurisdicción con fecha 25 de julio de 2022. A pesar de haber ya transcurrido más de un año con la ordenanza vigente, regulando la zona para el ejercicio de la prostitución en Mar del Plata, y el amparo presentado, la Justicia Federal sigue sin definir la cuestión ante la medida cautelar que solicita frenar su implementación. La Cámara Federal de Apelaciones, integrada por Alejandro Tazza y el juez subrogante Bernardo Bibel, se pronunció en este nuevo fallo a más de seis meses de la presentación realizada por el Comité cuando pidió que se revocara el segundo rechazo al amparo que dictó el 12 de abril el titular del Juzgado Federal N°4. Los camaristas, revocando el segundo rechazo al amparo, volvieron a reconocer la legitimación del Comité Ejecutivo de Lucha contra la Trata para impulsar esta acción de amparo, declararon la competencia de la Justicia Federal para resolverlo e instaron al juez López "a cumplimentar los principios de concentración y de economía procesal imprimiendo celeridad al presente trámite a fin de no desnaturalizar su naturaleza urgente y expedita". Luego de esta segunda revocación, será el juez Alfredo López el que deberá volver a resolver sobre el amparo y el pedido de dictado de una cautelar. El amparo tiene el propósito de dictar esa medida para frenar la ejecución de la ordenanza y que se la declare inconstitucional. Los camaristas Tazza y Bibel cuestionaron que los argumentos expuestos por López implican "volver sobre cuestiones que fueron consideradas" ya por el propio tribunal en marzo después de que fuera rechazado por primera vez el amparo bajo fundamentos similares. "Ya sostuvimos que tal capacidad estaba directamente vinculada a las competencias asignadas por mandato legal a dicho organismo con el objeto de cumplimentar compromisos internacionales asumidos por el Estado Nacional en tratados internacionales", señalaron y plantearon que "consideramos que el Comité Ejecutivo cuenta con legitimación ad causam para actuar como parte sustancial en el presente proceso colectivo referente a intereses individuales homogéneos, como así también que, dadas tales circunstancias, y conforme lo dispuesto en el art. 43 de la C. N. , la vía judicial intentada –amparo- resulta, en principio, la más idónea para la protección judicial efectiva de tales intereses". Además, los camaristas reiteraron que "el colectivo involucrado en el caso se encuentra precisamente identificado y delimitado por el accionante, en cuanto sostiene que son todas las personas que se encuentran en situación de prostitución en el Municipio del Partido de General Pueyrredón". En el mismo sentido se expide el Ministerio Público Fiscal que, asimismo, "se adentra en un exhaustivo análisis de los presupuestos establecidos en la Acordada 12/ 16 en relación a los procesos colectivos referentes a intereses individuales homogéneos, a saber: la causa fáctica o normativa común que provoca la lesión a los derechos individuales –en el caso la Ordenanza Municipal impugnada-; los efectos comunes –criminalización de las personas que ejerzan la prostitución fuera de la zona delimitada a esos fines por el municipio dentro del Partido de General Pueyrredón-; y la afectación del derecho de acceso a la justicia de los integrantes del colectivo involucrado –que se desprende de la histórica situación de desamparo de dicho colectivo". Además, sostuvieron que "el juez de grado (López) apela a argumentos generales y abstractos para concluir en el rechazo in limine -sin un examen adecuado de los alcances de la pretensión del accionante ni de las particularidades del planteo-, lo que nos lleva a considerar que la resolución atacada podría incurrir en una virtual denegación de justicia, motivo por el cual debe ser revocada". Por dichos motivos, "corresponde declarar la legitimación activa del Comité Ejecutivo para promover la presente acción colectiva; tener por habilitada la vía judicial del amparo; declarar la competencia de la justicia federal para intervenir en los autos en razón de las personas y de la materia; e instar al juez de la primera instancia a cumplimentar los principios de concentración y de economía procesal, imprimiendo celeridad al presente trámite a fin de no desnaturalizar su naturaleza urgente y expedita". Es importante destacar que, a fines de septiembre, cuando se cumplió un año de la vigencia de la ordenanza, el gobierno de Guillermo Montenegro dio a conocer que se llevaban labradas 1. 914 infracciones, es decir, situaciones de oferta de sexo en cualquier lugar que no sea el único habilitado hasta el momento: 10 de Febrero entre Cacique Chuyantuya y Juan Cutay, sobre una zona de 300 metros y detrás del cementerio. De acuerdo a la ordenanza, aquellas personas que incumplan con la delimitación de la zona pueden recibir multas de entre 1000 y 5000 unidades fijas (UF), una variable de cálculo que, a valores de noviembre, se traduce entre $290. 100 y $1. 450. 500, e incluso arrestos de 5 hasta 30 días. El Comité Ejecutivo, por su parte, sostiene que la ordenanza pretende regular la oferta sexual callejera y criminaliza a quienes la incumplen, contrariando la Constitución Nacional (arts. 14 y 28 - principio de razonabilidad, 19 -reserva-, y 75, inc. 22 -pactos internacionales de derechos humanos con jerarquía constitucional); la Convención Americana de Derechos Humanos (CADH), la Convención sobre Eliminación de Todas las Formas de Discriminación contra la Mujer (CEDAW, por sus siglas en inglés); la Convención Interamericana para Prevenir, Sancionar y Erradicar la Violencia contra la Mujer ("Convención de Belem do Pará"); los compromisos internacionales asumidos por nuestro país al formar parte de la Convención para la Represión de la Trata de Personas y la Explotación de la Prostitución ajena (aprobada por ley 11. 925); el Protocolo adicional a la Convención contra la Delincuencia Organizada Transnacional, para Prevenir, Reprimir y Sancionar la Trata de Personas, especialmente Mujeres y Niños ("Protocolo de Palermo"; ley 25. 632); El Pacto Internacional de Derechos Civiles y Políticos, la Convención Suplementaria sobre la Abolición de la Esclavitud, Trata de Esclavos y las Prácticas Análogas a la Esclavitud, los Convenios 29 y 105 de la OIT, la Convención sobre los Derechos del Niño, Niña y Adolescentes; así como diversas normas nacionales que imponen, respecto de la prostitución, el llamado sistema abolicionista y reprimen toda forma de explotación de la prostitución ajena y la trata de personas: leyes 12. 331 (de Profilaxis Antivenérea), ley 26. 364 y su modificatoria Ley 26. 842 (trata de personas) y los artículos 125 bis a 127 del Código Penal. Por todo ello, el Comité solicita que se declare la inconstitucionalidad y consecuente nulidad de la ordenanza.